Oltre al tradizionale backup binario a corpo, da anni Oracle Database prevede l’utilizzo di Recovery Manager (Rman),
un tool molto versatile per il backup e restore granulare dei componenti di un database, anche se un po’ complesso
da gestire.
Il passaggio storico dal nastro al disco nei vari software di backup, con associata deduplica e compressione, ha introdotto
i metodi di salvataggio agentless o integrati con le nuove funzionalità di snapshot e change block tracking dei moderni
sistemi operativi e dei gestori di macchine virtuali ma ha inizialmente reso un po’ rigide le metodologie di protezione
dedicate ai database, specialmente quelli di fascia enterprise.
La recente versione 8 di ARCserve UDP include un rinnovato agent dedicato ai backup delle istanze Oracle, perfettamente
integrato con Rman, capace di gestirne la complessità con metodi semplici e chiari, utili a poter effettuare salvataggi
e ripristini di un database o di suoi componenti anche senza l’aiuto di un DBA specializzato. La frequenza dei backup
incrementali può essere portata ad intervalli molto ravvicinati, tale da ridurre RTO e RPO a livelli molto interessanti.
La procedura di ripristino consente di effettuare un recovery con una granularità che spazia dall’ intero database, alla
singola tablespace, alla singola tabella, fino alla specifica transazione; inoltre sono previsti i seguenti vari casi:
Recover All, Point in time, Until SCN, and Until log sequence number.
